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Muestra Poética
ANNA LOMBARDO
(Italia, 1955)

(Traducción al español de Macarena García y Bruno Cuneo)

 

 

 



.. . .. .. .. .


VERSO
Nell’incavo del corpo tuo migliore
vengo a prendere posto.
Del tuo calore il bisogno
liscia come mannaia
ogni mia corazza.
E son brividi
per ciascuna vena
ad ogni presunto
accento freddo.

 

 

VERSO
En el mejor hueco de tu cuerpo
vengo a posarme.
La necesidad de tu calor
rae como un hacha
cada una de mis corazas.
Y se estremecen
cada una de mis venas
a cada presunta
palabra fría.

 

***

 

GOCCIA A GOCCIA
goccia a goccia
le tue parole
sul cuore
stampigliano
corolle con petali
che rumoreggiano
senza brezza di vento
ed io resto
presa nei tuoi pistilli
dolce arresa che reca
infinita dolcezza
e un chiarore soffuso
nell’alba
che si fa quasi giorno.

 

 

GOTA A GOTA
gota a gota 
tus palabras
estampan
en el corazón
corolas con pétalos
que rumorean
sin brisa
y yo me quedo
presa en tus pistilos
dulce arresto que trae
infinita dulzura
y una claridad difusa
en el alba
que casi se hace día.

 

***

 

TI GUARDO DORMIENTE
e bevo il respiro
tranquillo che ti anima
il petto generoso.
Ascolto i passi
del sonno che ti
traghettano lontano
dalle mie mani
con desiderio indicibile
di stringerti ancora
seguendo le curve
della tua natura.

 

 

TE MIRO DORMIR
y bebo el respirar
tranquilo que anima
tu pecho generoso.
Escucho los pasos
del sueño que te 
llevan lejos 
de mis manos
con inefable deseo
de seguir estrechando 
todavía las curvas
de tu naturaleza.

 

***

 

HO VISTO L’ARNO
Ho visto l’Arno, 
quest’anno
- insperato momento di dolce tregua -
scendere a valle calmo
nonostante le previsioni.
Tu mi eri accanto
- insperato momento di dolce tregua -
e tra gli archi, i paladini antichi
sentivo un volto nuovo
nascere al sorriso.
Ho visto l’Arno, 
poi l’oceano 
sopraggiunse
ad allungare le domande.

 

 

HE VISTO EL ARNO
He visto el Arno
este año
- inesperado momento de dulce tregua -
descender al valle en calma
a pesar de las predicciones.
Tú estabas a mi lado
- inesperado momento de dulce tregua - 
y tras los arcos, los antiguos palacetes
sentí nacer un nuevo rostro
en la sonrisa.
He visto el Arno,
después 
vino el océano 
a prolongar las preguntas.

 

***

 

LE NUVOLE SI FANNO BOMBE

Le mie nuvole-airone
                                   son scappate
- inutile scrutare l’azzurro,
pupille mie dilatate-
le nuvole si fanno bombe,
ora      
il cielo precipita
sulle dalie, le fresie, i tuoi tulipani
                                 i miei denti di leone

e l’ombra nera
allunga l’ombra
va oltre
oltre questo immenso cielo
oltre le nostre risate
romba
e nuvole - bombe
rovesciano una larga larga bocca

-sarà l’orco del tempo?-

Tutti i fiori che mi hai donato
sono già fragili cristalli
petali delusi
stami storpiati
linfe sterili

che non posso
non posso trattenere tra le mani.

 

 

LAS NUBES SE HACEN BOMBAS

Mis nubes-garzas 
han escapado-
inútil escrutar el azul, 
pupilas mías dilatadas - 
las nubes se hacen bombas, 
ahora     
el cielo precipita 
sobre las dalias, las fresias, tus tulipanes 
                                 mis dientes de león 
 
y la sombra negra 
alarga la sombra 
va más allá del 
más allá de este inmenso cielo 
más allá de nuestras risas 
retumba 
y nubes - bombas 
vuelcan una ancha ancha boca 
- ¿será el ogro del tiempo? - 
 
Todas las flores que me has donado 
ya son frágiles cristales  
pétalos decepcionados 
estambres mutilados 
savias estériles 
 
que no puedo 
no puedo retener entre las manos.

 

***

 

LE MANI ALLUNGATE

          le mani allungate
dal vento
come foglie
divorate dal tossico
progresso
tocca la punta
della lingua
anfratti nuovi
ma così lontani
lontani come la costa
che smeralda
l’oceano
e piange i suoi pesci.

niente guizzi
stanche nenie
vibrate al massimo
dall’etere
etereo e indiscusso
padrone

l’irriverenza  di imperlati
petali che si sbocciano
davanti
qui
il tuo  ventre aperto a comando
maledicendo
mi ammalia

Ecco tutto il tempo
nella mano!
Ecco il gesto grande
cantato virilmente

-e vilmente nei secoli ripetuto-
nasconde
l’ansia della lunga attesa
finge grazia
prestando scarpe a spillo.
Ecco la menzogna infine!
che la poesia
sconfessa
e il bolo
rigurgita
la contraddizione
“che fa procedere”

mentre inciampo
suoni su fogli
cercando pietre
da serbare dentro
dentro l’enorme serbatoio
privato

e quanto alle coordinate
…coincidenze boreali!

 

 

LAS MANOS ALARGADAS 
 
           las manos alargadas 
por el viento 
como hojas 
devoradas por el tóxico 
progreso  
toca la punta 
de la lengua 
recovecos nuevos 
pero tan lejanos 
lejanos como la costa 
que esmerila 
el océano 
y llora sus peces. 
 
ningún desliz
cansadas nenias 
vibradas al máximo 
por el éter 
etéreo e indiscutido 
dueño 
 
la irreverencia de perlados 
pétalos que se brotan 
delante  
aquí 
tu vientre abierto al mando 
maldiciendo  
me hechiza 
 
¡He aquí todo el tiempo 
en la mano! 
He aquí el gesto grande 
cantado virilmente 
 
- y vilmente en los siglos repetido - 
esconde 
la ansiedad por la larga espera 
finge gracia 
prestando zapatos elegantes.  
¡He aquí la mentira por fin! 
que la poesía 
reniega 
y el bolo 
regurgita 
la contradicción 
"que hace proceder" 

mientras tropiezo 
sonidos sobre hojas 
buscando piedras 
para guardar dentro 
dentro del enorme depósito   
privado 
 
y con respecto a las coordenadas 
… ¡coincidencias boreales!

 

***

 

ED É VERO CHE UN TEMPO?

Ed è vero che un tempo
    acque limpide e pure
nutrivano la terra tutt'intorno?

Ed è vero che un tempo
    anche voi - limpidi e puri -
attraversavate la terra tutt'insieme?

Ed è vero che un tempo
    il tempo era giusto
e i colori arcobaleni?

E' vero che un tempo?
E’ vero che un tempo?

Tracce dentro i nostri cuori
lasciano solchi invisibili
dobbiamo far tornare la memoria
coltivare la terra tutt'intorno.

 

 

¿Y ES VERDAD QUE HACE UN TIEMPO? 
 
 Y es verdad que hace un tiempo 
    aguas límpidas y puras 
¿nutrieron todo alrededor de la tierra? 
 
Y es verdad que hace un tiempo 
    también vosotros - límpidos y puros - 
¿atravesasteis la tierra todos juntos? 
 
Y es verdad que hace un tiempo 
    el tiempo era justo 
¿y los colores arcoiris? 
 
¿Es verdad que hace un tiempo?   
 
Huellas dentro de nuestros corazones 
dejan surcos invisibles 
tenemos que hacer volver la memoria 
cultivar todo alrededor de la tierra.

 

***

 

C’È CHI CREDE NEI SOGNI

C’è chi crede nei sogni

e va  via.
            Chi crede nei sogni
sempre
            va via per prima
lasciandoci sui lungomari
            allestiti per la stagione
degli struzzi
            a passeggiare ognuno
la propria vita.


HAY QUIEN CREE EN LOS SUEÑOS 

Hay quien cree en los sueños 

y se va. 
            Quien cree en los sueños 
siempre 
            se va  por primero 
dejándonos a lo largo de la costa 
            preparados para la estación 
de las avestruces 
            a pasear cada uno 
la propia vida.

 

***

 

E COME SI POTREBBE

E come si potrebbe
non dubitare della poesia
quando in tutto questo
ha lavorato di fino
per estirpare il fertile
terreno della fratellanza
dell’amore

quando ha voluto intraprendere
la dolce voluttà del premio
the first the best

Sì   puoi dubitare
quando  la poesia divide
quando se ne lava le mani
e rumoreggia solo per
portare a casa un osso
                        come cane

i brandelli sono sempre brandelli

 mostrano l’estraneità, l’abbandono
e l’isteria
di menti egocentriche –
                                              
ma  a me
            a me piange il cuore
 le viscere si
inalberano
e ostinatamente
affilo le lettere e gli spazi
dell’alfabeto dell’anima
sminuzzo petali profumati
nelle tazze fumanti tue
risparmiando acqua
per il futuro

perché la poesia
            abbia cammino
            sgranocchi amore
            da tutto questo rancore
come dolce melograno
si fa rosso d’inverno.

 

 

Y CÓMO SE PODRÍA

Y cómo se podría
no dudar de la poesía
cuando en todo esto
ha trabajado cuidadosamente
para extirpar el fértil
terreno de la fraternidad
del amor

cuando ha querido entrecoger
la dulce voluntad del premio
the first the best

Se puede dudar
cuando la poesía divide
cuando se lava las manos
y rumorea solo para llevarse a casa un hueso
                                                     como perro
  los pedazos son siempre pedazos

muestran la extrañeza, el abandono
y la histeria
de mentes egocéntricas-

pero a mí
             a mí llora el corazón
las visceras se
revuelven
y obstinadamente
afilo las letras y los espacios
del alfabeto del alma
desmenuzo pétalos perfumados
en tazas humeantes tuyas
ahorrando agua
                  para el futuro

para que la poesía  
             tenga un camino
             picotea amor
             de todo este rencor
como dulce granada
           se hace roja en invierno.

 

***

 

“TUTTO SI È PERFEZIONATO DA OMERO IN POI,
MA NON LA POESIA”

“Tutto si è perfezionato da Omero in poi
 ma non la poesia” -
quanta pazienza hai perso con il mondo,
chiedo-
e un pallone aerostatico mi sgonfia il cielo

                         avevo tracce di latini e greci
vaghi orizzonti su mare ionio-
colonne affamate al cielo
guardano il blu dall’alto
-cupide gioie del nostro sarcasmo-

stendo il sole sui panni
ascoltando il vento
gemere
lamenti suoi perduti tra stelle e vele
d’oriente settembrini

             ora l’imbrunire incalza
e cinciallegre temerarie
cercano ancora giorno
che a me fu tanto buio e solitario
nelle feroci albe occidentali

            striature di miele brumato
accostano lembi di sacchi di iuta
e giurano tutti che non son salme
: solo simulacri di vita
devota al sacro suolo della patria

              aspettare il sonno, poi
rumoreggiando con il laser
che inchioda fisso
le mie anche
alla spalliera di questo corpo
   
ci fu,   ci fu il  tempo
-e lacrime scendono dal Golgota -
capelli lavano ora ombre di limoni
su terre desolate e bigotte
accarezziamo mani calde e gonfie
e il cuore in vetta ancora sale

Segno ingrato,  Segno pieno?
- solo so che non c’è più
non c’è più il mio sapere tra le città
che sciaman verso il mare

 scatole piene e poi stracolme
di spremiture a freddo il tuo
sorriso
lo liscerà - sicuro- il volto dell’estate

          e intanto ulivi allampanati
ad erbe inconcludenti
succhian acqua – dea della vita nostra
che se ne va mugghiando veleno
al nostro vile intento di futuro

                                                         
“mai più vicini a dio”
come in questo momento scellerato
con il vento ancora fermo a Xibalbà
non ci si avvede quanto implora la foglia
il suo letto fatalmente glaciale

 

         in queste antiche albe costellari
          come cigni bianchi sotto le ali
          teniamo tutti scrigni luminosi
          -che aprono le valli del futuro-
           errando in tonfi sì vertiginosi.

* Xibalbà:  Dio degli inferi nella civiltà Maya

 

 

"TODO SE HA MEJORADO DE HOMERO EN ADELANTE,
PERO NO LA POESÌA" 
 
 "Todo se ha mejorado de Homero en adelante 
 pero no la poesía" - 
cuánta paciencia has perdido con el mundo,  
pregunto -  
y un globo aerostático me desinfla el cielo 
  
                         tenía huellas de latinos y griegos 
vagos horizontes sobre el mar ionio - 
columnas hambrientas hacia el cielo 
miran el azul desde lo alto 
- codiciosas alegrías de nuestro sarcasmo - 
 
tiendo el sol sobre los paños 
escuchando el viento 
gemir
lamentos suyos perdidos entre estrellas y velas 
de oriente septembrinos 
  
             ahora el anochecer acosa 
y azabaches temerarios 
todavía buscan el día 
que para mí fue tan oscuro y solitario 
en las feroces albas occidentales 
  
            estriaciones de miel brumada 
acercan bordes de sacos de yute 
y juran todos que no son cadáveres 
: sólo simulacros de vida 
devota al sagrado suelo de la patria 
  
              esperar el sueño, luego 
haciendo ruidos con el láser 
que clava fijo 
mis caderas 
al espaldar de este cuerpo 
    
hubo, hubo tiempo 
- y lágrimas descienden del Gólgota - 
cabelleras ahora lavan sombras de limones 
sobre tierras desoladas y mojigatas 
acariciamos manos calientes e hinchadas 
y todavía el corazón por la cumbre sube 
 
Señal ingrata, ¿Señal llena? 
- sólo sé que ya no está 
no está ya mi saber entre las ciudades 
que se desparraman hacia el mar 
cajas llenas y luego rebosantes 
de molturaciones a frío tu 
sonrisa 
lo alisará - seguro - el rostro del verano 
  
          y mientras tanto aceitunos larguiruchos 
a hierbas vanas 
le chupan agua -  diosa de nuestra vida  
que se va rugiendo veneno 
a nuestro vil intento de futuro  

"nunca más cercanos a dios" 
como en este momento perverso  
con el viento todavía parado en Xibalbá 
uno no se entera de cuánto suplica la hoja 
su cama fatalmente glacial 
  
  
         en estas antiguas albas astrales 
         como cisnes blancos bajo las alas 
         sujetamos todos cofres luminosos 
         -que abren los valles del futuro - 
         errando en estruendos tan vertiginosos. 

 

*Xibalbá: Dios de los infiernos en la civilizaciòn maya

 

***

 

RIPRENDERE IL CAMMINO

Riprendere il cammino
senza fili con le unghie
già masticate dalle attese
senza più aspettare
arcobaleni improbabili
tra nuvole al fosgene
stampigliate un po’ dovunque

le coscienze si fanno libere
ascoltando la novella del natale
e domani schierano
mine missili massacri

e riprendere il cammino
sperando che la notte
si aggiorni e grandini sole
col cuore trafitto ma
ancora sanguinante

ritrovarsi soli
ai piedi alberi morti
credendo  l’acqua
possa il miracolo
e allunghi le radici
per il fuoco futuro
che i nostri occhi vedere
vuole

 

 

RETOMAR EL CAMINO 
 
Retomar el camino 
sin hilos con las uñas 
ya mascadas por las esperas 
sin más esperar 
arcoiris improbables 
entre nubes al fosgeno 
estampilladas por todos lados 
 
las conciencias se hacen libres 
escuchando el cuento de la navidad 
y mañana alinean 
minas misiles matanzas 
 
y retomar el camino 
esperando que la noche 
se ponga al día y granice sol 
con el corazón traspasado pero  
todavía sangrante 
 
encontrarse solos 
a los pies árboles muertos 
creyendo que el agua 
pueda el milagro 
y alargue las raíces 
para el fuego futuro 
que nuestros ojos quieren
                ver 



* * *

 

Anna Lombardo vive en Venecia pero nace en Lordi (Reggio Calabria, Italia), en 1955. Es laureada en Lengua Extranjera por la universidad Ca'Foscari. Desde siempre ha tenido un particular interés por la poesía contemporánea internacional. Apreciada por sus traducciones poéticas, ha colaborado activamente en la revisión de textos de poetas ingleses y estadounidenses, y también de otros autores para la editorial Multimedia. Su obra ha sido leída en diversas manifestaciones y publicada por importantes revistas italianas y extranjeras. Ha participado y organizado encuentros poéticos en favor de los derechos humanos y de la paz. Ha adherido activamente a la semana de la campaña contra la discriminación racial convocada por el municipio de Venecia en 1995. En los años siguientes ha ideado y dirigido los espectáculos multimediales para mantener la paz. En marzo de 2003 organiza la jornada Poetas contra la guerra, desarrollada en la plaza Ferretto de la ciudad de Mestre. Su prestigio de poeta, traductora y pacifista ha sido reconocida y apreciada tanto en Italia como en el exterior. En el 2003, el municipio de Tricarico, en la región de Lucania, le ha encargado la organización de un homenaje al poeta Rocco Scotellaro. Actualmente es la directora del festival internacional de poesía Palabra en el mundo de Venecia.



 

 


 

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Muestra Poética: Anna Lombardo.
(Italia, 1955).
(Traducción al español de Macarena García y Bruno Cuneo)